domenica 21 dicembre 2008

Analizzando il blog del mio compagno Cristiano , ho appreso l 'importanza della formazione outdoor e ho deciso di informarmi e approfondire questo tema fondamentale per il raggiungimento di una formazione completa.


Formazione Outdoor: gestione delle emergenze


Con il termine di Outdoor Training si intendono dei programmi di formazione professionale o personale che utilizzano il supporto di situazioni concrete ed emotivamente coinvolgenti in sessioni prolungate nella natura, mettendo i partecipanti di fronte a problemi nuovi e complessi per sviluppare determinate "competenze" attraverso la capacità di apprendere dall'esperienza. Svolgere attività formative Outdoor in torrente è per me il giusto modo per coniugare passione e lavoro, e, per fortuna, l'estate è stata ricca di appuntamenti. Presso il RaftingCenter una gruppo di lavoro è stato ingaggiato nello svolgere una serie di esercizi. Uno di questi riguardava la gestione di una emergenza: si trattava di dover gestire una situazione imprevista mai vissuta prima. E cosa c’è di meglio che dover gestire il salvataggio in un torrente in piena ?
http://www.youtube.com/watch?v=UdHpCIcU12M


Nelle attività di Outdoor è fondamentale il momento dedicato al debriefing: dopo lo svolgimento dell'esperienza, i partecipanti confrontano i propri vissuti fra loro e con il feedback fornito dal trainer, che ha vissuto/osservato/registrato (video/foto) con loro l'esperienza.

Rivedendo il video il gruppo ha osservato e focalizzato l’attenzione sui seguenti punti:
la reazione d’istinto è stata passare all’azione senza:
dedicare del tempo al “pensare”;
coordinarsi;
il gruppo non ha deciso che una persona sostituisse il ruolo mancante (ossia la guida);
la guida (=il leader) ha un ruolo diverso dal mio;
senza un coordinatore i nostri sforzi sono inutili, l’azione non da risultato; Nell’Outdoor le attività fisiche devono essere viste come delle metafore con le quali rilevare e sviluppare le potenzialità personali e/o del gruppo. Nel nostro caso si è sperimentato una emergenza rispetto ad una situazione nuova e mai vissuta e i partecipanti hanno confermato nel debriefing che le reazioni vissute sono le stesse che avvengono nel contesto lavorativo. Se l’azione formativa ha avuto successo (anche grazie al forte ancoraggio emotivo del contesto), la prossima emergenza lavorativa sarà affrontata con modalità diverse.

Il gruppo ha suggerito:


mantenere la calma;
non agire ma pensare;
raccogliere e condividere informazioni;
identificare il problema;
eventualmente scomporre il problema in piccole parti;
decidere e condividere una strategia;
assegnare dei ruoli;
passare all’azione;
svolgere frequenti check;
mantenere alto il livello di condivisione delle informazioni;
una volta conclusa l’emergenza riunirsi per un debriefing con l’obiettivo di accrescere il proprio bagaglio culturale.

giovedì 18 dicembre 2008

e -learning


E -LEARNING




Un' altra metodologia molto importante per fare formazione è l'e-learning:

Per e-learning si intende la possibilità di imparare sfruttando la rete internet e la diffusione di informazioni a distanza.

L'e-learning non è limitato alla formazione scolastica, essendo rivolto anche a utenti adulti, studenti universitari, insegnanti, ecc. ed anche nella formazione aziendale, specialmente per le organizzazioni con una pluralità di sedi.

Principi generali

Tutti i sistemi di e-learning devono predevere alcuni elementi essenziali, che sono:

  • l’utilizzo della connessione in rete per la fruizione dei materiali didattici e lo sviluppo di attività formative basate su una tecnologia specifica, detta "piattaforma tecnologica" (Learning Management System, LMS);
  • l’impiego del personal computer (eventualmente integrato da altre interfacce e dispositivi) come strumento principale per la partecipazione al percorso di apprendimento;
  • un alto grado di indipendenza del percorso didattico da vincoli di presenza fisica o di orario specifico;
  • il monitoraggio continuo del livello di apprendimento, sia attraverso il tracciamento del percorso che attraverso frequenti momenti di valutazione e autovalutazione;
  • la valorizzazione di:
    • multimedialità (effettiva integrazione tra diversi media per favorire una migliore comprensione dei contenuti);
    • interattività con i materiali (per favorire percorsi di studio personalizzati e di ottimizzare l'apprendimento);
    • interazione umana (con i docenti/tutor e con gli altri studenti - per favorire, tramite le tecnologie di comunicazione in rete, la creazione di contesti collettivi di apprendimento).

L'e-learning sfrutta le potenzialità rese disponibili da Internet per fornire formazione sincrona e/o asincrona agli utenti, che possono accedere ai contenuti dei corsi in qualsiasi momento e in ogni luogo in cui esista una connessione online. Questa caratteristica, unita alla tipologia di progettazione dei materiali didattici, portano a definire alcune forme di e-learning come "soluzioni di insegnamento centrato sullo studente".

Differenza rispetto alle altre forme di FAD]

Spesso si identifica l'e-learning con qualsiasi tipologia di formazione erogata tramite tecnologia informatica (di qualsiasi tipo: CD-ROM, Internet, intranet ecc.), comunemente conosciuta come formazione a distanza (FAD).

In realtà la componente Internet e/o web e la presenza di una tecnologia specifica come l'LMS distingue l'e-learning da altre versioni di formazione a distanza, come i Computer Based Training (CBT) e le procedure di monitoraggio e tracciamento degli utenti lo distinguono dai Web Based Training (WBT). In definitiva l'e-learning rappresenta la terza generazione (o evoluzione) della formazione a distanza.

Non solo, nell'e-learning prendono parte al processo formativo una serie di figure e di servizi che sono la spina dorsale della metodologia didattica: il tutor e la comunità di pratica, che permettano un reale e fattivo processo di apprendimento: spesso soprattutto per quanto riguarda la formazione aziendale questa componente viene sacrificata.

L'e-learning può inserirsi in processi formativi definiti "misti" (o blended learning) in cui la componente online si affianca alla formazione di stampo tradizionale (interventi in aula, supporto telefonico, workshop, seminari ecc.).

Recentemente è stato utilizzato anche il termine web learning, che accentua l'aspetto "reticolare" dell'apprendimento, piuttosto che quello, ormai scontato, della componente "elettronica" O "virtuale" (vedi anche: web-learning).

Nella prospettiva di un graduale affermarsi del Web semantico, infatti, si può immaginare facilmente (ma già oggi è concretamente realizzabile) un percorso di apprendimento e formazione autogestito che veda il discente spostarsi attraverso diversi portali e siti, diverse piattaforme (gestite da diverse autorità), concordi nella valutazione standardizzata delle classificazioni dei materiali, dei test e dei livelli di ingresso e di uscita nel processo formativo.

Tecnologia

Un componente base dell'e-Learning è la piattaforma tecnologica (Learning Management System o LMS) che gestisce la distribuzione e la fruizione della formazione: si tratta infatti di un sistema gestionale che grazie alla tecnologia SCORM, permette di tracciare la frequenza ai corsi e le attività formative dell'utente (accesso ai contenuti, tempo di fruizione, risultati dei momenti valutativi,...).

Tutte le informazioni sui corsi e gli utenti restano indicizzate nel database della piattaforma: questa caratteristica permette all'utente di accedere alla propria offerta formativa effettivamente da qualsiasi computer collegato a Internet, generalmente senza la necessità di scaricare software ad hoc dal lato del client, e a volte perfino senza necessariamente consentire attraverso il proprio browser il deposito e la memorizzazione di cookies. L'utente è insomma in questo caso totalmente delocalizzato e in virtù di ciò più semplice risulta il suo accesso al proprio percorso formativo modellizzato sul server, anywhere/anytime, da qualsiasi luogo in qualsiasi momento.

Se la piattaforma risulta essere una componente fondamentale per l'e-learning, l'aula virtuale (o ambiente collaborativo) è la metodologia didattica che permette l'interazione (soprattutto in modalità sincrona) fra gli utenti: si tratta infatti di strumenti che favoriscono la comunicazione immediata tramite chat, lavagne condivise (interactive whiteboards) e videoconferenza e così via. I software di ambiente collaborativo possono gestire anche l'apprendimento asincrono (che non necessita la presenza degli utenti nello stesso momento): forum di discussione, document repository, accesso ai materiali didattici o a materiali di supporto.


mercoledì 3 dicembre 2008

.. mi sono chiesta più volte che cosa sia per me la formazione.. e sono arrivata alla conclusione che non esiste una definizione univoca di tale concetto.. nelle mie ricerche in internet ho riscontrato che la formazione coinvolge diversi settori: PEDAGOGICO, SCIENTIFICO, FILOSOFICO, RELIGIOSO e come PROCESSO FORMATIVO.

La formazione sotto il profilo pedagogico

In ambito pedagogico è un processo complesso di trasferimento di contenuti e metodi per fare acquisire alle persone livelli intellettuali, culturali e spirituali sempre maggiori. Il processo formativo studiato dalla pedagogia, in particolare, cerca di ottenere contenuti e metodi di insegnamento propri per l'età evolutiva di riferimento in cui il processo formativo si esplica. Per fare un esempio, si può parlare di qualsiasi argomento ad ogni età, ma il linguaggio, l'approfondimento, la durata e il metodo educativo cambia per ogni fascia di età e per ogni corso formativo che si affronti.

La formazione sotto il profilo scientifico

La formazione ha un'importanza talmente rilevante che molte Università hanno intere facoltà dedicate proprio alla scienza della formazione, dove si studia la materia nel suo complesso.

La materia infatti ha attinenza, sia per sé stessa che per i contenuti terzi che è deputata a trasmettere, con l'area tecnico-scientifica, l'area umanistica e l'area di ricerca.

Nelle facoltà con questo profilo concorrono materie come storia della formazione, pedagogia, filosofia, psicologia, sociologia, lettere, scienze ecc., proprio perché alla crescita culturale della persona devono partecipare tutte quelle discipline umanistiche che rendono l'uomo diverso da tutte le altre cose del Creato.

La formazione è quell'insieme di attività didattiche che sono tese a preparare una persona a svolgere un'attività, una professione o molto più semplicemente a vivere.

Sotto il profilo professionale e specialistico il concetto di formazione prende valenze diverse ma non cambia il suo obiettivo principale:

  • la formazione politica è quella che dovrebbe preparare delle persone ad acquisire competenze tali da risolvere i problemi sociali e istituzionali
  • la formazione umanistica è quella che dovrebbe caratterizzare la preparazione su materie di carattere letterario come la storia, la filosofia, la musica, l'arte, la sociologia, ecc.

La formazione sotto il profilo filosofico

La formazione è un argomento talmente vasto e complesso che neanche una voce di enciclopedia può essere esaustiva per spiegare la sua entità.

La formazione fa parte della nostra vita, della nostra filosofia di pensiero; in ogni momento c'è bisogno della formazione, perché nessuno nasce già con le conoscenze, metà della nostra vita la passiamo a formarci. Tutte le culture più o meno evolute hanno dedicato studi e risorse alla formazione, al passaggio della conoscenza, alla formazione di una coscienza.

La formazione è passaggio di idee, di pensiero, di cultura, e ogni popolo tramanda alle generazioni che seguono il livello di conoscenza che hanno acquisito.

La formazione è il passaggio di conoscenza, di contenuti, di capacità, di modi di pensare, di modi di essere.

La formazione sotto il profilo religioso

In ogni civiltà esiste l'attività di tramandare i concetti di trascendente, di Dio, della fratellanza per formare le nuove generazioni, ed in ogni civiltà ci sono persone deputate fin dalla storia a trasmettere questo tipo di contenuti. La formazione religiosa in fondo è la formazione dell'anima e il rapporto che si dovrebbe avere con l'essere supremo. Nella civiltà cattolica questo tipo di formazione per i laici è attuato dai sacerdoti con il catechismo. I sacerdoti a loro volta ricevono una formazione specifica e molto più approfondita nel seminario, che è un'istituzione della Chiesa deputata proprio a questo tipo di formazione.



Il processo formativo

La formazione di solito comincia in tenera età e continua fino alla morte. Alcune teorie della psicologia dello sviluppo sostengono che certe sensibilità si aquisiscano addirittura all'interno del seno materno. Per fare un esempio, l'ascolto della musica viene percepito già dal feto a poche settimane dal concepimento.

Alla nascita i genitori hanno il compito di conferire una prima forma di educazione, contribuendo alla prima formazione ai bambini fino all'età scolare. Poi le istituzioni si prendono carico della formazione in maniera collettiva.

Il concetto di formazione quindi è molto complesso e delicato, ed è necessario che venga strutturato e programmato con molta attenzione.


salve!

SALVE A TUTTI..

Innanzitutto mi sembra doveroso presentarmi in quanto possa apparirvi più semplice comprendere il mio essere e il mio pensiero...
Mi chiama Marcella Tommasi sono nata ventunanni fa a Cittadella e frequento il terzo anno della facoltà di Scienze della Formazione più precisamente son iscritta all indirizzo di formatore nelle organizzazioni.
Attualmente ,oltre allo sudio,sono impegnata nel lavoro perchè omai da diversi mesi sono impiegata part-time presso un negozio 'vodafone one'. Questa attività ha fatto crescere in me ancora di più la passione per il settore della formazione in quanto ho sperimentato in prima persona i vari corsi di aggiornamento nell ambito 'vodafone'.